Nell’articolo precedente ho spiegato l’evoluzione del meccanismo dello stress e i diversi tipi di eventi stressanti che possiamo affrontare. Ora voglio concentrarmi su strategie pratiche per ritrovare la calma in situazioni di stress. Infatti, mentre il dolore è inevitabile, la sofferenza non lo è.
Un esempio concreto
Tanya ha 36 anni e un bambino di 7 anni con epilessia. Un tempo si sentiva in controllo della sua vita, ma recentemente sperimenta una stanchezza cronica, insonnia e un continuo stato di allarme dovuti alla condizione di suo figlio.
Questa situazione è un esempio di iperattivazione dell’amigdala, la parte del cervello che gestisce le risposte alle emergenze. Per Tanya, questa attivazione è essenziale per reagire prontamente alle crisi epilettiche del figlio. Tuttavia, se l’amigdala rimane costantemente attiva senza momenti di recupero, lo stress diventa cronico e dannoso. La domanda quindi è: come può Tanya calmare la sua amigdala?
La risposta dipende dal lavoro della corteccia prefrontale, l’area del cervello che aiuta a regolare le emozioni e a riportare equilibrio. Vediamo alcune strategie pratiche.
STRUMENTI PRATICI
1. Mindfulness
Tanya deve allenarsi a “disattivare” l’amigdala quando non è più in situazioni di emergenza. La mindfulness è uno degli strumenti più efficaci per gestire ansia e stress, come confermato da numerose ricerche neuroscientifiche.
“Dopo una crisi, ero solita abbracciarlo e nascondere le lacrime pensando al suo futuro. Ora cerco di concentrarmi sul suo respiro che si calma, sul suo odore, sul canto degli uccellini in giardino. Mi godo quel momento di pace con lui tra le braccia.“
Praticare la mindfulness significa focalizzarsi sul momento presente, prestando attenzione ai propri sensi senza giudizio.
– Cosa vedi?
– Cosa senti?
– Cosa provi?
– Cosa odori?
Questo atteggiamento di curiosità aiuta a distogliere l’attenzione dalla paura e dall’ansia, creando un maggior senso di equilibrio.
“Sono preoccupata, chi non lo sarebbe? Ma per un attimo mi concentro sul calore dell’abbraccio di mio figlio. Questi sono i momenti più belli della mia vita, e quasi rischiavo di perdermeli.”
Lascia andare il bisogno di controllo assoluto: non tutto dipende da noi. Lo stress spinge a concentrarsi sui pericoli e sulle soluzioni immediate, distogliendoci dalle reali opzioni a nostra disposizione.
2. Accettare le nostre emozioni
Se da un lato è utile imparare a prendere distanza dallo stress, dall’altro è fondamentale esplorare ed accettare le emozioni che proviamo.
“Quando mio figlio ha avuto una crisi mentre ero lontana un’ora di strada, mi sono sentita in colpa. Da quel momento ho capito che non potevo controllare tutto, e la paura per il futuro ha preso il sopravvento.”
Senso di colpa, paura, ansia: riconoscere queste emozioni è il primo passo per affrontarle. Con il supporto di un professionista, si possono trovare strategie efficaci per gestirle senza esserne sopraffatti.
3. Ritrovare il controllo
La perdita di controllo è una delle principali fonti di stress. Nel caso di Tanya, il senso di impotenza ha amplificato il suo malessere. Un modo per riequilibrare la situazione può essere investire energie in un’attività che le restituisca una senso di autoefficacia.
“Da quando abbiamo scoperto la malattia, ho smesso di lavorare per dedicarmi solo a lui. Ma mi manca il mio lavoro, ero brava e penso che riprendere anche solo qualche ora possa aiutarmi a distrarmi.”
Riprendere un’attività significativa può ridare energia e migliorare il benessere psicologico. Prendersi cura di sé non significa trascurare gli altri, ma aumentare la propria capacità di affrontare le sfide.
4. Coltivare l’autocompassione
Se vivi un periodo di forte stress e ansia, sii gentile con te stesso. Il tuo cervello sta solo cercando di proteggerti. Chiediti: “Di cosa ho bisogno in questo momento?“
Ogni strategia che hai adottato in passato per affrontare le difficoltà è stata utile in qualche modo. Non giudicarti per le tue reazioni. Lascia andare il perfezionismo e i sensi di colpa, spesso alla base della procrastinazione e dell’autosvalutazione.
“Ho fatto una lista di tutto ciò che faccio per mio figlio e di quello che faccio per me. La mia parte era quasi vuota. Ho parlato con lui dell’idea di passare qualche ora dalla nonna mentre io lavoro, e ne era entusiasta. Credo stia assorbendo il mio stress.”
Organizzare la giornata in modo equilibrato, dando spazio anche al proprio benessere, permette di affrontare lo stress con maggiore lucidità.
Conclusione
Solo imparando a vivere pienamente il momento presente, Tanya potrà gioire dei successi personali e sperimentare del benessere psicologico, dando ad ansie e preoccupazioni il giusto spazio e tempo. Questo è un lavoro che richiede degli sforzi, una buona consapevolezza e un costante allenamento.
Se stai attraversando un periodo di forte stress, nel privato o nel lavoro, e senti di aver bisogno di supporto, contattami. Insieme possiamo analizzare la situazione e individuare strategie concrete per migliorare il tuo benessere. Se vuoi approfondire l’argomento, iscriviti alla mia newsletter per, troverai un approfondimento sulle strategie di gestione dello stress.