Narcisismo: perché ne parlano tutti?

Ormai tutti conosciamo il termine narcisismo, ne sentiamo parlare costantemente sui social media, news e nei discorsi tra amici e parenti, ma perché improvvisamente il termine narcisista è diventato cosi popolare? Siamo tutti narcisisti? E che cosa significa veramente? 

Che cos’è il narcisismo

Il termine narcisismo si sviluppa dalla mitologia greca, secondo cui Narciso, bellissimo fanciullo, rifiuta la ninfa Eco che, consumata dal dolore, si riduce a divenire solo voce. Gli dei dunque puniscono Narciso facendolo innamorare della propria immagine, punizione che riflette la sua incapacità di amare. In tempi successivi il concetto di narcisismo è stato poi ridefinito in termini psicologici e psichiatrici, attribuendogli una vasta gamma di significati, da un investimento sano su di sé e necessario alla formazione dell’identità, fino a un vero e proprio disturbo della personalità. 

Narcisismo sano

Ci sono vari tipi di narcisismo e non sono tutti correlati a una dimensione disturbata della nostra psiche, anzi esso risulta di fondamentale importanza nello sviluppo e nell’investimento libico sull’Io. Freud ha proposto un’interessante suddivisione tra narcisismo primario e secondario, dove il primo riguarda una fase normale dello sviluppo del bambino caratterizzata dall’attenzione dell’infante unicamente verso i propri bisogni e desideri. Pensiamo alla relazione simbiotica tra madre e figlio, al bambino piccolo che piange quando ha fame e alla mamma che corre per rispondere adeguatamente alle sue necessità, il bambino non riesce ancora a percepirsi come separato dall’oggetto e questa è una fase essenziale nello sviluppo del suo Io. Successivamente il bambino riceverà una graduale “ferita narcisistica” che gli permetterà di percepirsi separato dall’altro. Il narcisismo secondario riguarda invece la fase adulta e Freud lo suddivide in sano e patologico, riferendosi a quest’ultimo come “esasperazione di condizioni di normalità”. Questo perché abbiamo tutti bisogno di un livello sano di narcisismo, un normale investimento su noi stessi che ci permetta di coltivare una sana autostima e di definire i nostri confini con gli altri. È un sano e necessario amore verso noi stessi che non preclude la capacità empatica, un senso di grandiosità o egoismo.

Narcisismo patologico 

Quando parliamo di narcisismo patologico parliamo invece di disturbo narcisistico di personalità, i cui criteri diagnostici sono descritti nel Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali. Il disturbo narcisistico di personalità è qui descritto come un modello pervasivo di grandiosità, necessità di adulazione e mancanza di empatia. Si manifesta in diverse forme, troviamo ad esempio il narcisista overt o manifesto, e il narcisista covert o nascosto. Un’altra forma, la più grave, è stata descritta da Kernberg come narcisismo maligno, caratterizzato da aggressività e sadismo. Si tratta di un disturbo complicato perché l’assenza di empatia risulta un vero e proprio limite nei percorsi terapeutici e spesso questi soggetti arrivano in terapia dichiarando di non essere loro il problema, ma bensì le persone a loro vicine e sono inoltre troppo sensibili alle ferite narcisistiche per poter accettare dei feedback costruttivi.

Narcisismo nella nostra società

Sicuramente la nostra società individualista, focalizzata sulle necessità e successi del singolo individuo, non aiuta a delineare la differenza tra una forma sana e patologica di narcisismo, ma gli esperti stimano che il disturbo narcisistico di personalità sia presente tra lo 0.5% e il 5% della popolazione. È infatti importante sottolineare che tale disturbo non è sinonimo di egoismo, tradimenti, ghosting o tentativi di manipolazione, ma è piuttosto uno spettro di sintomi che ricadono nel grandioso e che portano questi soggetti a sentirsi autorizzati e speciali al di là di ogni ragionevole dubbio. Il fatto che la nostra società odierna ci spinga verso il successo e la realizzazione personale sembra aver portato ad incoraggiare e celebrare il modello narcisistico, anche se altre ricerche affermano che non vi sia differenza tra la nostra e le società collettiviste. In ogni caso queste dinamiche hanno indubbiamente fatto diventare molto popolare il termine, che può spesso venire usato inopportunamente. C’è infatti del “narcisismo” anche ad esempio nelle dipendenze o nei traumi, motivo per il quale è utile sottolineare ulteriormente come il concetto di narcisismo patologico sia strettamente correlato alle dimensioni di grandiosità e di “sentirsi in diritto di”. 

Perché chi ti parla sempre di narcisismo lo fa?

Sembra dunque ormai quasi una moda additare il proprio/a ex come narcisista e i professionisti, soprattutto quelli che troviamo sulle varie piattaforme, non fanno altro che convincerci di questo, ma perché lo fanno? Avendo il termine così tante sfaccettature, si potrebbe affermare che parlare generalmente di narcisismo non sia mai del tutto scorretto, come già detto infatti il singolo termine non implica la presenza di un vero disturbo di personalità e questo potrebbe creare confusione e permettere loro di correre ai ripari in caso di errore. Certi professionisti sembrerebbero dunque “approfittare” della multidimensionalità del termine narcisismo e convincerti che il tuo/a ex o madre/padre soffra di un disturbo narcisistico. Questo può portarti a percepirti come una vittima e creare la sensazione che quel determinato professionista sia in grado di capirti, ma non sempre ciò risulta funzionale al fine di superare una relazione fallimentare o di affrontare un percorso di crescita personale. Senza offesa a chi ha avuto la vera sfortuna di essere o essere stato coinvolto in una relazione con qualcuno con un disturbo di personalità narcisistica, la maggior parte delle volte il termine narcisismo è un modo elegante per dire “quello/a stronzo/a del mio ex”. Tradire con la vicina o collega o fare ghosting dopo un paio di mesi è infatti sicuramente un comportamento sgradevole, ma non porta da solo alla definizione di narcisismo. A volte si tratta semplicemente di incompatibilità, anche se questo è un concetto molto più arduo da digerire. Percepirsi come vittima di un cattivo narcisista è infatti un modo molto semplice per deresponsabilizzarsi, ma anche una via molto più lunga per la crescita personale. Trovo infatti che in questi casi parlare di incompatibilità apra una strada più bella verso il riconoscimento dei propri bisogni e valori e la ricerca della vera serenità.   

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