Quando portiamo avanti idee, regole e valori che non ci appartengono (e non ce ne rendiamo conto)
Hai mai avuto la sensazione di dover fare qualcosa, anche se una parte di te non ne ha alcuna voglia?
Ti sei mai chiesto:
“Perché continuo a sentirmi in colpa se mi prendo una pausa?”
“Perché non riesco a scegliere per me, senza pensare a cosa penseranno gli altri?”
Spesso, le risposte non si trovano in ciò che scegliamo, ma in ciò che abbiamo assorbito, quasi senza accorgercene.
Regole, valori, idee su cosa è “giusto” e cosa “sbagliato”, che ci sono state trasmesse dalla famiglia, dalla scuola, dalla cultura.
E che oggi vivono dentro di noi come una voce automatica che dice:
“Devi essere sempre forte.”
“Ottieni risultati, o non vali.”
“Se non rispondi subito, sei una persona sbagliata.”
“L’amore richiede sacrificio.”
“Non far arrabbiare nessuno.”
“Metti sempre gli altri prima di te.”
Queste sono introiezioni: pensieri che non abbiamo scelto consapevolmente, ma che guidano comunque le nostre decisioni quotidiane.
Dove agiscono le introiezioni?
1. Nelle relazioni:
Hai paura di dire la tua opinione per non creare conflitti? Potresti aver interiorizzato l’idea che “l’amore vero non litiga mai” o che “chi ama, tace per il bene dell’altro”.
2. Nel lavoro:
Ti senti in colpa se non sei sempre produttivo? Magari cresciuto con il valore che “chi si ferma è un fallito”, anche se oggi senti un forte bisogno di rallentare.
3. Nella famiglia:
Continui a compiacere i genitori, anche da adulto, perché “i genitori non si discutono”? Ti chiedi se quello che vuoi davvero tu abbia spazio?
4. Nella salute e nel corpo:
Ti giudichi perché non segui diete perfette o non fai sport ogni giorno? Forse hai assorbito l’idea che “devi essere sempre al massimo per essere amabile”.
5. Nelle emozioni:
Ti dici che “non si piange”, “non ci si arrabbia”, “non si è tristi senza motivo”? Potresti non esserti mai dato il permesso di sentire, davvero.
Perché è importante riconoscerle?
Perché fino a quando non le vediamo, rischiamo di vivere secondo i valori degli altri, pensando che siano i nostri.
E finiamo per:
- Fare scelte che non ci rispecchiano
- Provare frustrazione e senso di vuoto, anche se “abbiamo tutto”
- Ripetere schemi che ci fanno male
- Sentirci bloccati e confusi quando arriva il momento di decidere
Come iniziare a distinguere la tua voce da quella assorbita?
Fermati e chiediti:
“Non tutto ciò che ti è stato insegnato ti appartiene. Alcune cose puoi anche restituirle.”
- Da dove arriva questa regola?
- A chi serviva?
- Mi fa bene oggi, oppure mi limita?
- Cosa farei se potessi davvero scegliere io?
Non si tratta di ribellarsi a tutto. Ma di fare ordine dentro, e decidere cosa vuoi tenere… e cosa finalmente lasciare andare.