Perfetti fuori, incasinati dentro

Perfetti fuori, incasinati dentro

Ci sono persone che dall’esterno sembrano impeccabili. Studiano, lavorano, portano avanti relazioni, a volte raggiungono persino grandi successi. Sono quelle di cui si dice: “Quella ce la fa sempre”, oppure “Vorrei avere la sua forza”.

Eppure, dietro questa facciata efficiente e solida, si nasconde un dolore che non si vede. Non parliamo di sintomi evidenti o di crisi visibili. È qualcosa di più sottile: un senso di pressione interna che non si allenta mai, e un vuoto che emerge ogni volta che ci si ferma un attimo.

Il bisogno di proteggersi

Perché succede questo? Succede perché da bambini non cresciamo tutti nello stesso modo. Alcuni vivono in contesti in cui possono esprimersi liberamente: piangere, arrabbiarsi, essere fragili, senza per questo perdere l’amore. Altri no. Ci sono ambienti in cui, se mostri rabbia, vieni punito; se sei triste, vieni ignorato; se sei troppo sensibile, ti prendono in giro. Allora impari una regola non scritta: se voglio essere accettato, devo proteggermi.

Proteggersi, in questi casi, significa non mostrare più quello che senti davvero. Impari a sorridere quando sei triste, a darti da fare quando sei stanco, a non disturbare mai con i tuoi bisogni. È qui che nasce l’adattamento: non da una forza naturale, ma dalla paura di perdere l’amore o la sicurezza.

Il bambino adattato

Alice Miller chiama questo meccanismo “il bambino adattato”. È quel bambino che capisce al volo cosa vogliono gli adulti e diventa esattamente quello. Se i genitori vogliono il figlio bravo, lui diventa bravo. Se vogliono il figlio che non dà problemi, lui sparisce dietro il silenzio. Tutto pur di non rischiare di essere rifiutato.

Il problema è che, facendo così, inizi a guardare più fuori che dentro. Sai benissimo leggere i bisogni degli altri, ma smetti di sentire i tuoi. E quando cresci, questo ti rende spesso affidabile, performante, persino brillante. Ma sotto la superficie c’è il prezzo: non sapere più chi sei davvero.

Sé reale e sé ideale

Qui entra in gioco un concetto fondamentale: la distanza tra sé reale e sé ideale. Il sé reale è chi sei davvero, con i tuoi pensieri, le tue emozioni e i tuoi bisogni. Il sé ideale è chi pensi di dover essere per meritarti amore e approvazione.

Quando i due combaciano, ti senti in equilibrio. Ma quando la distanza è grande, vivi nell’incongruenza. Da fuori sembri “la persona che ce la fa sempre”, ma dentro ti senti vuoto perché quel personaggio non ti rappresenta. Non sei davvero tu: è una maschera che hai imparato a indossare per sopravvivere.

Una straordinaria capacità di adattamento

Non bisogna pensare che tutto questo sia un fallimento. Al contrario: è una forma di intelligenza emotiva incredibile. Significa che hai sviluppato una straordinaria capacità di adattamento. Sei diventato in grado di funzionare, di resistere, di tenere insieme tutto anche quando sarebbe stato troppo.

Il problema è che quello che ti ha salvato da piccolo, oggi può consumarti. Perché non smetti mai di funzionare. Non ti concedi pause, non ti ascolti, non ti dai spazio. È come se la tua vita fosse sempre sotto pressione: perfetta fuori, fragile dentro.

Integrare la ferita

La via d’uscita non è distruggere quella maschera, né eliminare la ferita. È integrarla. Significa riconoscere che quel vuoto esiste, che quella paura ti ha plasmato, e che il tuo adattamento ti ha permesso di arrivare fin qui. Dare un significato a quel dolore non vuol dire che sparisce, ma che smette di controllarti.

Integrare la ferita vuol dire imparare a unire la forza che hai costruito con la parte più autentica che hai nascosto. È scegliere di non essere solo quello che gli altri si aspettano, ma anche quello che senti davvero.

SOS Boundaries: un percorso per integrare

È esattamente questo il cuore del mio lavoro con SOS Boundaries. Aiuto persone che sembrano perfette all’esterno ma che dentro sentono quel buco nero, quella pressione costante che non lascia tregua. Lavoriamo insieme per capire da dove nasce l’adattamento, riconoscere la ferita e darle un significato nuovo.

Non è toglierti la forza che hai costruito, ma aggiungere autenticità e libertà. È smettere di vivere una vita a doppio binario e iniziare a sentirti a posto non solo fuori, ma anche dentro.

Se ti riconosci in queste parole, possiamo parlarne. Ti offro una prima chiacchierata gratuita: uno spazio sicuro in cui non devi più sembrare “a posto”. 

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