Perché sensibilità e intensità spaventano

Perché sensibilità e intensità spaventano

Da bambina sentivo tutto.

Notavo tensioni, incoerenze, silenzi.

E reagivo.

Gli adulti si irrigidivano.

Cercavano di calmarmi, di “semplificarmi”, di proteggermi dal rischio di sentire troppo.

La paura era chiara:

se non mi controllavo e non mi adattavo, avrei sofferto.

Nel tentativo di aiutarmi, mi hanno insegnato a dubitare del mio sentire.

A contenere la mia natura.

A funzionare in un modo più accettabile per gli altri.

La sensibilità e l’intensità mettono in crisi due regole implicite che tengono insieme famiglie e società: controllo emotivo e adattamento sociale.

E quando non trovi sicurezza, impari strategie che servono a sopravvivere dentro quel contesto.

Questo succede per necessità.

Sensibilità, intensità e controllo emotivo

Molti ambienti considerano la stabilità emotiva sinonimo di maturità.

Poche reazioni, poche domande, niente disturbi.

Sensibilità e intensità seguono un’altra logica:

– registrano segnali sottili

– rilevano incoerenze tra parole e tono

– riconoscono tensioni prima che siano dichiarate

– non accettano narrazioni emotive incoerenti

Questa capacità mette in crisi chi regge l’equilibrio emotivo mantenendo distanza.

La persona sensibile e intensa porta realtà emotiva dove l’altro ha costruito “controllo”.

Non è provocazione.

È funzionamento.

Quando accade, chi vive attraverso il controllo reagisce:

“Calmati”

“Non pensarci”

“Non complicare”

Sono tentativi di ristabilire ordine emotivo.

Vogliono protezione dalla complessità, non chiarezza.

Sensibilità, intensità e adattamento sociale

Si pensa che chi è sensibile e intenso “non si adatti”.

La realtà è diversa.

Internamente, sensibilità e intensità seguono coerenza interna.

Valutano ciò che è vero, autentico, sensato.

Quando manca sicurezza relazionale nell’infanzia, nasce un adattamento esterno molto alto.

Per proteggere il legame.

Per mantenere accesso alla relazione.

Allora la persona:

– modula ciò che sente

– anticipa l’altro

– diventa leggibile e gestibile

– si adatta ai contesti anche quando dentro non concorda

– osserva e si trattiene

Non è compiacere.

Questa è protezione dell’attaccamento.

Fuori appare calma, funzionale, razionale.

Dentro rimane vigile, analitica, sensibile, in conflitto tra autenticità e sopravvivenza relazionale.

Il conflitto interno

A un certo punto, questa strategia diventa troppo costosa.

L’adattamento forzato smette di funzionare.

Allora emergono:

– intolleranza per conversazioni superficiali

– rifiuto di ruoli sociali vuoti

– fastidio verso incoerenza emotiva

– desiderio di realtà, non facciate

– difficoltà a trattenere il proprio sentire per non disturbare

Questo non è crollo.

È ritorno alla propria naturalezza.

La persona sensibile e intensa riemerge quando non ha più bisogno di proteggere l’attaccamento come se fosse questione di sopravvivenza.

Conclusione

La sensibilità e l’intensità spaventano perché rendono visibile ciò che molti hanno imparato a non vedere.

Non rompono gli altri.

Mettono alla prova sistemi basati su:

– controllo emotivo

– adattamento automatico

Chi cresce sensibile e intenso impara a proteggersi contenendo la propria natura.

Poi, a un certo punto, smette.

Per coerenza.

Per dignità interna.

Per maturità vera.

Non serve “aggiustare” niente.

Serve riconoscere cosa era natura e cosa era paura degli altri.

Loading

Condividi il post

Altri post che potrebbero interessarti

Come pensano gli altri?

Come pensano gli altri?

Per gran parte della mia vita ho dato per scontato che tutti pensassero come me. Che tutti si facessero mille domande, che tutti vivessero la

Loading

Quando il talento non si vede

Quando il talento non si vede

Certe persone vengono definite “gifted”, “dotate”, “con un dono”. Io preferisco chiamarle persone con un talento sensibile. Non parlo di quoziente intellettivo o di successo scolastico,

Loading

Contattami

error: Contenuto Protetto !!

Contattami

“Non è mai troppo tardi per diventare la versione migliore di te stesso”: cominciamo il tuo percorso insieme! Hai domande? Scrivimi nel form qui sotto.

@sosboundries - Elena Palumbo
“Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro, sei autorizzato, e direi incoraggiato, a sottoporla ad un continuo esame, pronto a cambiarla, se non risponde più ai tuoi desideri.”