Non hai fallito: i tuoi schemi sono strategie di sopravvivenza

Molte persone cresciute in contesti difficili finiscono per pensare di aver “sbagliato” nel modo in cui hanno gestito il proprio dolore. Frasi come “dovevo reagire meglio”“sono stato debole”, oppure “non avrei dovuto chiudermi così” sono comuni.

La verità è diversa: non hai fallito. Hai trovato un modo per sopravvivere. E sopravvivere non è mai la risposta sbagliata.

I tuoi schemi non sono difetti

Gli schemi che ripeti ogni giorno non sono segni che “c’è qualcosa che non va in te”. Sono risposte che hanno avuto un senso nel momento in cui si sono create.

Il corpo e la mente lavorano sempre per proteggerti. Se in passato hai sviluppato certi comportamenti, è perché in quel contesto erano l’unica strada possibile per andare avanti. Non eri rotto. Eri adattivo.

Le strategie di sopravvivenza

Quello che oggi chiami “blocco”, “chiusura”, “ipercontrollo” o “paura” una volta è stata una strategia di protezione.

• Chi si è chiuso e ha imparato a non sentire troppo, lo ha fatto per non essere travolto dal dolore.

• Chi si è abituato a compiacere gli altri, stava cercando sicurezza nel riconoscimento esterno.

• Chi è diventato iper-performante, lo ha fatto per sentirsi “abbastanza” in un ambiente che non dava spazio agli errori.

• Chi ha reagito con rabbia o ribellione, stava difendendo i propri confini.

Non sono fallimenti. Sono forme di intelligenza adattiva.

Perché non è colpa tua

Quando ti accusi di non aver reagito “nel modo giusto”, stai solo spostando il dolore su di te. L’autocolpevolizzazione è una ferita che si autoalimenta.

La verità è che hai reagito con le risorse che avevi a disposizione. Non era perfetto, ma era ciò che ti ha permesso di arrivare fino a qui.

Dalla sopravvivenza alla vita autentica

Sopravvivere era necessario. Ma ora puoi chiederti: questi schemi mi servono ancora? O mi bloccano?

Non c’è guarigione nel giudizio. La trasformazione nasce dalla comprensione. È solo guardando con compassione le strategie che hai usato, che puoi iniziare a scegliere nuove strade. Non per negare il passato, ma per non restarne prigioniero.

Conclusione

Non hai fallito. Hai fatto quello che serviva per rimanere in piedi. Oggi hai la possibilità di trasformare quei meccanismi in qualcosa che non ti limita più.

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@sosboundries - Elena Palumbo
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